16 Gennaio 2018
Avete ragione, pecco di monotonia, ma cosa devo fare, ogni volta è diversa. E ogni volta ho più paura… 😉 Ma non posso tirarmi indietro: in ogni presentazione, qualcosa di nuovo rotola fuori dalla storia, dal libro, dalla nostra vicenda familiare e da me… Quando sarà rotolato fuori tutto, be’ vi lascerò in pace (e da qualche parte mi toccherà ricominciare).
Ma dicevo: le prossime 3 presentazioni di Il bambino che disegnava parole.
DOMENICA 21 GENNAIO ore 11 – alla Libreria Centofiori (piazzale Dateo, Milano) a chiacchierare con me ci sarà Lello Gurrado, scrittore che ammiro sconfinatamente per una cosa che a me manca del tutto: l’arte del colpo di scena! Poi ci sarà Stefano Grignani, straordinario attore dislessico (chi ha visto “Ci ho le sillabe girate” lo conosce, è quello con la barba) che leggerà alcuni passi del libro abbastanza lunghi da permettermi di parlare poco 😉 E infine Elisa Sargenti, dolcissima maestra di arpa di mia figlia: è grazie a lei se l’arpa è stata la colonna sonora di questi anni nei quali sono successe le cose che hanno ispirato il romanzo…
DOMENICA 28 GENNAIO ore 18 – presso il Ruolo Terapeutico (via G. Milani 12, Milano) oltre alla mia trascurabile presenza, ci sarà Filippo, colui che ha ispirato il personaggio di Teo, il figlio dislessico e un po’ filosofo che dialogherà con Annalisa Locardi, sua ex insegnante di lettere nonché personaggio chiave nella vicenda reale. Confesso qualche tremore… Quando di recente lei gli ha chiesto che ricordo lui avesse del loro primo incontro a scuola, Filippo ha risposto: “Nessuno, ero troppo impegnato a cercare di non farmi vedere”.
VENERDI’ 2 FEBBRAIO ore 21 – nella Sala Consiliare di Gessate (via Badia) tutto comincerà con una sorpresa che naturalmente non posso dire, e musica, parole e alla fine dolci fatti in casa e qualcosa di buono da bere. C’è un’associazione genitori, a Gessate, appassionata e piena di energie, e già devo un grazie a Anna de Cato, che darà voce al libro, ad Augusta Brambilla che mi guiderà nelle chiacchiere, e a Fabiana Putzolu che è già un po’ il mio angelo custode.
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Tags: dislessia, Giunti, Il bambino che disegnava parole
Cara Francesca, ho appena finito il libro consigliato da una psicologa. Grazie per queste tue parole, per il tuo coraggio..nella prima parte del libro mi ritrovo perché anche mio figlio…il terzo di 5! È dislessico…ora ha vent’anni tra un mese e sta entrando nel mondo del lavoro.
Come aiutarli in questa sua fase di vita? Sì, perché nn si esaurisce tutti con la scuola….
Davide è un ragazzo bellissimo molto affettuoso e dal carattere allegro…io avevo capito subito…da piccolino che aveva qualcosa di diverso dagli altri 2 ma ho fatto tutto “da sola”come te, con gli insegnanti, lo psicologo della Asl..l’ho fatto seguire da uno psicoterapeuta, insomma ho fatto quello che sapevo e ho anche sbagliato tante volte con lui, soprattutto quando perdevo la pazienza perché non imparava…
Però anche x me c’è stato un momento in cui tutte le “fatiche ” di questo percorso sono state ricompensate: il giorno del suo diciottesimo compleanno mi ha regalato un bellissimo mazzo di fiori x ringraziarmi di tutto quello che avevo fatto per lui! Che gioia!!! Devo dire che mio marito mi ha sempre sostenuto..ora però come ti dicevo bisogna aiutarli nel mondo del lavoro…ma chi ci aiuta…ad aiutarlo?
Un forte abbraccio, Daniela
Ciao Francesca, ho appena finito il libro, ho ritrovato nel tuo “Teo” mio figlio Filippo, 9 anni, dislessico, al momento non certificato (grazie alla collaborazione tra insegnanti e logopediste) e mia figlia Ludovica!!
Il romanzo mi è arrivato dritto al cuore, moltissime situazioni che racconti sono simili a quello che in questi anni stiamo vivendo, nell’ambito scolastico e di convivenza con i compagni di classe.
E’ tutto molto difficile, ma anche il mio Filippo so che alla lunga ce la farà!!
Se pensi di scrivere il proseguimento di Teo, io sarò una delle prime a comprare il libro!!!!!
Un abbraccio, Fabiana.
Cara Fabiana, un abbraccio anche a te e ai tuoi figli (con nomi che, per ragioni diverse, mi sono così familiari… ;-))
Il proseguimento del libro… be’ lo stiamo vivendo in questo momento! Di tanto in tanto racconto qualcosa qui… e so che arriverà il momento in cui tutto uscirà d’un botto. Stay tuned 😉
CIAO FRANCESCA,
HO FINITO IL LIBRO QUASI D’UN FIATO…
HO RIVISTO MIO FIGLIO ANDREA, COME TUO FIGLIO HA SUPERATO LE ELEMENTARI EGREGIAMENTE E NESSUNO SI E’ ACCORTO DI NIENTE.
ARRIVATO IN SECONDA MEDIA LA PROF. D’ITALIANO DICE DIRETTAMENTE A LUI CHE POTEVA ESSERE DISLESSICO, TI LASCIO IMMAGINARE COSA PUO’ SUCCEDERE NELLA TESTA DI UN RAGAZZO DOPO UNA NOTIZIA DEL GENERE..
HA NASCOSTO TUTTO PER MESI, HA PERSO L’AUTOSTIMA, LA VOGLIA DI STUDIARE, QUANDO FINALMENTE HA PARLATO HO DOVUTO SUDARE SETTE CAMICIE PER PORTARLO DALLA PSICOLOGA.
FINALMENTE SI E’ DECISO, ORA HA LA CERTIFICAZIONE MA L’ESPERIENZA CON I SUOI DOCENTI NON E’ SEMPRE ENTUSIASMANTE…
PROVO RABBIA QUANDO TORNA CON I SETTE E GLI OTTO E MI DICE ” NON MALE PER UN DISLESSICO” OPPURE ” MA AI DISLESSICI NON DANNO GLI STESSI VOTI CHE HANNO GLI ALTRI”.
PER FORTUNA MANCANO POCHI MESI ED ARCHIVIEREMO LA DRAMMATICA ESPERIENZA DELLE MEDIE.
DOPO UN ANNO ANGOSCIANTE ORA SIAMO TRANQUILLI, IO SONO TRANQUILLA PERCHE’ HO CAPITO CHE LA VITA TI PORTA SPESSO VERSO STRADE CHE NON IMMAGINI , CHE E’ TALMENTE BREVE CHE NON VOGLIO ANGOSCIARE MIO FIGLIO PER IL SUO RENDIMENTO SCOLASTICO. HO SENTITO TANTI RAGAZZI USCITI DALLE MEDIE CON UN SETTE ED ORA FELICI ALL’UNIVERSITA’ ED AL CONTRARIO STUDENTI MODELLO CHE ALLE PRIME AVVERSITA’ SI SONO DEMOTIVATI ED ARRESI.
AMO PENSARE CHE LA CULTURA CONTI MA CONTA L’UOMO CHE SI FORMA.
NELL’AZIENZA DOVE LAVORAVO HO CONOSCIUTO UN LAUREATO ARROGANTE E PIENO DI SE STESSO, NON ERA AMATO DA NESSUNO E TUTTI LO ELOGIAVANO SOLO PER LA POSIZIONE CHE RICOPRIVA, POI C’ERA UN OPERAIO, PRATICAMENTE ANALFABETA, PROSSIMO ALLA PENSIONE, NON AVEVA POTUTO STUDIARE, A NOVE ANNI LAVORAVA NEI CAMPI, EPPURE PORTAVA ALLEGRIA, DISPONIBILITA’, PRONTO SEMPRE AD UNA BUONA PAROLA AD UN AIUTO, AMATO DA TUTTI I SUOI COLLEGHI…. ECCO LA DIMOSTRAZIONE CHE L’UOMO NON PUO’ ESSERE SOLO NOZIONI E SAPERE DIETRO CI DEVE ESSERE IL CUORE ED IO AUGURO A MIO FIGLIO DI AVERE SEMPRE UN GRANDE CUORE….
UN CALOROSO ABBRACCIO, MONICA
Cara Monica, sorella di avventura, quanto ti capisco! Un abbraccio… 🙂
Ho letto il tuo libro anche se il termine giusto sarebbe divorato, volevo solo dirti grazie mi hai fatto rendere conto di una cosa che per anni avevo ignorato. Sei una mamma coraggiosa, hai lottato per tuo figlio perché non venisse considerato stupido. Grazie
Grazie Gaia! Un abbraccio…
E’ complicato descrivere le sensazioni provate alla lettura del tuo libro. Ancor di più recensirlo, io ci ho timidamente provato con l’intento di far vivere questa esperienza al maggior numero di conoscenti e lettori. Il garbo con il quale presenti il ruolo del papà è struggente come tutta la semplicità di una vicenda così coinvolgente. Grazie molte, Luigi.