28 Marzo 2011
Tempo di lettura: 2 minuti
Stefano Faravelli, Giappone, taccuini dal mondo fluttuante (ed. Viaggi dell’Elefante – De Agostini, 2010, € 40,00). «C’è un termine: “shakkei”, paesaggio “preso a prestito”, che ci fa comprendere come la dialettica natura/cultura sia stata risolta nel Giappone tradizionale. Secondo “shakkei” la vista di alberti e colline non incluse nel terreno di cui si è proprietari è ritenuta indispensabile alla perfetta scelta abitativa. Declinazione estetica del feng shui cinese e al contempo esito “profano” della concezione scintoista della natura come teofania da “incorniciare”» (pag. 54). Invidio le lingue che possiedono termini capaci di cogliere qualità così sottili e speciali. Shakkei, Continua a leggere »
1 commento »
24 Marzo 2011
Tempo di lettura: 4 minuti
Sulla spiaggia di Enoshima un cartello mostra un’onda stilizzata, ricorda quella dipinta da Hokusai; terremoto = tsunami, c’è scritto, e una freccia dice di correre verso il punto più alto. Il 4 gennaio con un cielo azzurro primavera è difficile cogliere il senso di quell’avviso. Sugli scogli la gente è in gita, sopra le teste è tutto un volo, da noi sarebbero gabbiani, qui sono falchi. Una famiglia raccoglie granchi per cena, i giapponesi mangiano tutto quel che si muove nel mare. L’ho visto al mercato del pesce di Tokyo, un infinito catalogo di creature ignote alle nostre pescherie. La ferocia con cui ogni animale è sfilettato vivo mi atterrisce, non so conciliarla con le ciotoline da casa delle bambole in cui verrà servito con leggiadro senso estetico. Del resto come si concilia la violenza dei samurai e il loro vanto nella cerimonia del tè? Continua a leggere »
3 commenti »
22 Marzo 2011
Scritto da: Roberta Diliddo
Natsuo Kirino, Le quattro casalighe di Tokyo (Neri Pozza, 2010, traduzione di Lydia Origlia, € 14,00). Non ho saputo resistere alla copertina! C’era qualcosa di quella donna che m’incuriosiva, così esile, sembrava quasi vergognarsi di essere lì. Come se volesse sfilarsi da quello scatto. Il Giappone è un paese che mi ha sempre affascinato e così perché no? Ho accettato l’invito. Si comincia con la descrizione della vita di queste quattro casalinghe, che in realtà casalinghe non sono. La loro vita si svolge soprattutto di notte, con i ritmi che la fabbrica impone. E scatta subito la solidarietà. Non è facile in una società maschilista, Continua a leggere »
2 commenti »
16 Febbraio 2011
Scritto da: Annalisa Puddu
Keiko Ichiguchi, Anche i giapponesi nel loro piccolo s’incazzano (Edizioni Kappa, 2007, € 12,00). Keiko è una giapponese trapiantata a Bologna, fumettista “manga” e matta come un cavallo… giapponese, cioè matta ma composta ed educata, che si scusa quando serve e sempre gentile, anche negli affondi. Ho letto con piacere questo libretto perché racconta, da giapponese, alcuni aspetti della loro società che facciamo sempre troppa fatica a capire Continua a leggere »
commenta »
14 Gennaio 2011
Tempo di lettura: 1 minuto
Kinotoriko, Tenera è la morte (Salani, 2010, € 11,00, traduzione di Francesco Lato e Valentina Paggi). Una pagina bianca, a sinistra. Una pagina nera, a destra. Nella pagina bianca, un Ragazza rientra a casa, è stanca di combattere, «…ho deciso di morire» dice fra sé mentre va a farsi una doccia. Nella pagina nera compare la Morte. La Ragazza esce dalla doccia, e comincia a Continua a leggere »
commenta »
10 Gennaio 2011
Tempo di lettura: 30 secondi
Murakami Haruki, Norwegian Wood (Einaudi, 2006, traduzione di Giorgio Amitrano, € 9,00). Da questo romanzo che parla di adolescenti e del dolore (sì, dolore) di diventare adulti, una frase che rileggo spesso perché racchiude una verità grandissima in uno spazio piccolissimo: «Proprio come ognuno di noi ha una particolare maniera di camminare, ha anche una sua particolare maniera di sentire, Continua a leggere »
2 commenti »
20 Dicembre 2010
Scritto da: Stefano
Natzume Soseki, Il signorino (Neri Pozza, 2007, € 14,50, traduzione di Antonietta Pastore). La rigida società giapponese vista da un bocchan, uno che non cresce, non si rassegna e rifiuta la contrapposizione tra forma e sostanza della società giapponese di inizio Novecento (ma potrebbe essere la società giapponese odierna, Continua a leggere »
2 commenti »
17 Dicembre 2010
Scritto da: Chiara Balzarotti
Harumi Setouchi, La virtù femminile (Neri Pozza, 2006, €14,50). «Le ceree guance della maiko s’imporporarono: “Ti regalo questo”, gridò e premette sul petto dell’uomo qualcosa che aveva tolto dallo scollo della veste. Otomune, sbigottito, incerto,aprì il fazzoletto, emise un grido acuto e scagliò l’involto sul pavimento: “È un dito! Si è tagliata un dito!”» (pag. 179). Incuriosita dal mondo della geisha in Giappone, ho notato questo libro che mi ha subito colpito per la copertina, che raffigura una geisha di spalle e, soprattutto, per il nome dell’autrice: giapponese. Chi poteva descrivere più realisticamente questo mondo così bello eppure brutale? Mi è sorto, però, un dubbio: l’autrice avrebbe potuto omettere molti particolari, vista la riservatezza dei giapponesi e vista la delicatezza dell’argomento (Arthur Golden è stato denunciato per aver citato nelle fonti del suo libro il nome di una geisha); tuttavia, mi sono dovuta ricredere, perché le descrizioni sono realistiche e, come in questo caso, crude, colme di passione e di violenza.
Tami è sempre insoddisfatta, prigioniera del suo rapporto distorto con gli uomini e, in particolare, con l’amore: la sua sete di passione e affetto sembra insaziabile e nessun gesto, neanche quello più estremo, riesce a darle quello che vorrebbe. Continua a leggere »
commenta »
13 Dicembre 2010
Tempo di lettura: 2 minuti
Capita spesso che le amiche mi consiglino libri, e che io sia presa da altro. Ma quando è uno che “lo devi proprio leggere”, lo vedo dal tono, dallo sguardo, da una fermezza diversa dal solito. In quei momenti, anche se a malincuore, abbandono i miei percorsi da cane da caccia – la traiettoria delle mie letture somiglia allo zigzagare di un bracco rapito da un odore. Mi è successo sabato: Adele mi ha messo in mano un piccolo Adelphi rosa, Il fucile da caccia di Inoue Yasushi (2004, € 7,50), e per convincermi a distogliere il naso dalla mia pista ha detto dai, è breve. Sono tornata a casa e per un’ora e mezza – tanto c’è voluto – non ho smesso di esserle grata. Questo è il romanzo con cui Inoue Yasushi debuttava come scrittore nel 1949, a 42 anni. È costruito in cinque parti con una geometria estetica che ricorda gli arredi di una stanza tatami. Un poeta riflette sul nesso tra un fucile da caccia e la solitudine umana Continua a leggere »
5 commenti »
19 Novembre 2010
Tempo di lettura: 3 minuti
A pranzo con una collega, ho raccontato del mio imminente viaggio in Giappone. Mi ha consigliato Leggero il passo sui tatami di Antonietta Pastore (Einaudi, 2010, € 13,50), uscito qualche mese fa. Detto e comprato. È un libro piacevolissimo anche per chi non sta partendo per Tokyo e addirittura per chi non ha Continua a leggere »
14 commenti »