rifiuti di oggi
(Elisabetta Bucciarelli Corpi di scarto)
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Elisabetta Bucciarelli Corpi di scarto (Verdenero, 2011, 15,00, pp. 223). All’inizio non è una lettura facile, senti gli odori repellenti della discarica in cui si svolge la storia, te li ritrovi addosso e il primo istinto è scappare. Ma la curiosità ti tira avanti. Nella discarica metropolitana – Milano, presumo – tra gli scarti delle nostre tavole e dei quotidiani consumi, finiscono anche gli scarti della società: immigrati, barboni, persone la cui forma mentale non è conforme al richiesto, che qui, in un luogo surreale e metaforico, trovano una loro forma di vita. E di vita civile. Tra le pieghe dello sporco e della sofferenza si accendono rapporti umani a volte insperati in cosmesi cosiddetti civili. Non è una favola, o forse un po’ sì, ma lo senti credibile, vero, e allora continui a leggere sopportando la puzza ripugnante. Così incontri Jac, 15enne in fuga da una famiglia difficile; l’amico Lira Funesta, vittima dell’ossessione paterna per i moderni status symbol; Silvia, figlia di un chirurgo estetico che, per i 18 anni, le regalerà un seno nuovo.
In certi punti, lo ammetto, ho avuto impazienza di arrivare a una svolta, come se il ritmo si perdesse un po’, o forse ero io sopraffatta dal disagio per quei liquami così ben descritti e così simbolici. Avrei voluto, dalla discarica, essere portata via più spesso, in quei capitoli in cui Elisabetta Bucciarelli racconta così bene il mondo delle signore rifatte, tutte uguali, e dei loro demiurghi, i chirurghi estetici, innamorati della perfezione che riescono a riprodurre in una sola forma, sempre quella. Eppure anche quei capitoli in cui dalla spazzatura si passa al salotto del chirurgo, con la moglie complice e insieme vittima, con le belle speranze delle sue clienti, ecco vi assicuro che quei capitoli non sono meno disagevoli da leggere. Ma proprio per questo ho apprezzato il romanzo, perché intreccia due temi di grande (e dolorosa) attualità: lo scarico abusivo di rifiuti tossici (in fondo al libro c’è un apparato di dati su questo crimine in Lombardia) e l’ossessione per la chirurgia estetica. E riesce, senza moralismi, a cogliere un’intima e per nulla scontata analogia.xbb
BS
Scritto da: Francesca Magni
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Tags: Corpi di scarto, Elisabetta Bucciarelli, Verdenero
Ho iniziato ieri sera il libro, devo dire all’inizio ho trovato l’argomento davvero ripugnante. Sei nella discarica con i “Corpi di scarto” della società cosiddetta civile e senti la puzza che la pervade, vedi la spazzatura e ne annusi il contenuto. Veramente stomachevole. Però il libro mi ha preso, capitolo dopo capitolo e sono quasi alla fine.
Trovo, come di consueto nei gialli della Bucciarelli che ho letto finora, uno stile molto riconoscibile ed essenziale, quasi sospeso. Frasi brevissime, stringate. Eppure è proprio questo lasciare intendere che c’è altro che mi spinge ad andare avanti, capitolo dopo capitolo, nonostante la nauseante atmosfera.
[…] ti perdono e il seguito Ti voglio credere e l’ultimo libro uscito nel 2011 Corpi di scarto (qui un commento di Francesca Magni dal blog […]